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PER NIENTE VIRTUALE

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Racconti di viaggio per ragionar della vita

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Ho sempre trovato difficile parlare di me

Posted on Maggio 26, 2021Settembre 3, 2021 By pernientevirtuale Nessun commento su Ho sempre trovato difficile parlare di me
Mi presento

Forse perché ho fatto sempre l’errore di pensare che la mia vita non abbia un granché da dire. Però, riflettendoci bene, se qualcuno mi dicesse una cosa analoga di sé stesso gli direi di non dire bischerate: ognuno di noi ha qualcosa da raccontare. Spesso siamo abituati a concentrare la nostra vita in una sorta di curriculum che la maggior parte delle volte rivela ben poco di noi e ne veniamo fuori tutti un po’ uguali. Specie per i curricula preparati per un posto di lavoro. Allora, visto che (per fortuna) non devo cercare un lavoro, posso cianciare con leggerezza, sicura che tanto mi conoscerete meglio con l’andar del tempo.

Chi sono …

Mi chiamo Paola, sono nata e vivo a Firenze. Ho iniziato a lavorare subito dopo essermi diplomata come perito agrario e da quindici anni mi occupo di prevenzione e lotta agli incendi boschivi in Regione Toscana, un lavoro appassionante che mi ha consentito di imparare molte cose e di conoscere persone in gamba, ormai cari amici. A 24 anni sono andata a vivere con Giovanni e insieme abbiamo fatto un sacco di cose, viaggiato tanto, riso tanto ma anche litigato tanto perché siamo due tipi un po’ focosi e non molliamo finché non sentiamo di essere arrivati al nocciolo della questione. Dopo un po’ di anni di convivenza è nata Marta, che si è rivelata da subito una creatura caparbia e indomita, che ci ha obbligato a capire che quando si ama qualcuno più di sé stessi si è disposti a tutto e non si molla mai. Da sei anni si è unita alla famiglia Coco, una simpatica cagnolina dalle mille anime che stravede per noi e ci seguirebbe ovunque. Quindi … diversi amici, una vita normale, nascite, morti, crisi, maturità, dolori, soddisfazioni. Nessuna fuga. Io so bene che voglio stare qua dove sono e non voglio fingere di essere diversa da ciò che sono.

Questo “blog sperimentale” non risponde a un desidero di fuggire.

Ma per nessuno “son tutte rose e fiori” ed ognuno di noi questo lo sa molto bene. Ci sono giorni in cui la noia e la tristezza mi piegano così tanto le gambe da lasciarmi senza fiato, altri in cui la vita mi spaventa perché è bella da morire e perché se ne potrebbe andare via da un momento all’altro, lasciando in sospeso un mucchio di questioni. Poi all’improvviso, quando meno me lo aspetto, la voglia di vivere mi dirompe dentro con così tanta prepotenza da farmi illudere di essere invincibile. Il viaggio per me è la dimensione giusta per ricaricare le batterie, riprendere fiato dopo tanti respiri brevi ed affannati, recuperare il corpo che si è perso sopraffatto dai pensieri di una mente appannata, rivolgere sè stessi all’esterno perdendo i riferimenti consueti.

Pensare, programmare, organizzare anche solo una piccola “gita fuori porta” mi dà eccitazione, ma il momento della preparazione va cercando soprattutto elementi concreti per la buona riuscita della “gita”: così ecco itinerari, cose da vedere, dove dormire, mezzi di trasporto ed altro ancora. Ma io non voglio fare un blog su questa fase, non mi interessa.

Quando ho deciso di provare a fare questo blog ho seguito un’idea (per me) “visionaria”.

Riuscire ad attingere ai freschi ricordi e alle sensazioni vissute per offrire suggestioni. Il tempo non si ferma, ma so che posso riuscire a rallentarlo. Quanti pezzi di me stessa sono andati persi nella mia indifferenza perché non sono stata pronta ad afferrarli, a fermarli? Così, proprio per non disperdermi ulteriormente, mi sono imposta che devo imparare ad entrare “dentro” a ciò che incontro, devo immergermi nelle scommesse degli altri, ascoltare i loro racconti e le loro ragioni, capire un luogo raccontando la sua storia. Capire, capire e ancora capire. E il nome che ho dato a questo blog “sperimentale” ed anche un po’ balordo, vuole respingere l’idea insopportabile di quest’epoca bollata per effimera. PER – NIENTE – VIRTUALE. Piedi per terra, realtà, pochi fronzoli e soprattutto nessun bisogno di cercare me stessa perché “non mi sono ancora trovata”. Ho solo una impellente necessità di conoscere e di condividere con altri, con voi, i disegni e le immagini che la mia mente produce durante i miei viaggi. Provare a descrivervi questi disegni è quello che vorrei riuscire a fare, per stimolare desideri di scoperta, libertà di creare altre immagini, di giocare con la mente, di incuriosire e partire.

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